Tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021 il settore delle vernici, ma in particolare quello delle vernici del legno in quanto esposte al mondo del poliuretanico, si è trovato a fronteggiare un aumento incredibile di una serie di materie prime necessarie e insostituibili.
E’ un “cigno nero”, cioè un evento imprevedibile come un terremoto o una pandemia particolarmente aggressiva e diffusa?
Vediamo alcuni aspetti utili ad una spiegazione “razionale”:
- A novembre e dicembre abbiamo avuto l’aumento delle resine isocianiche, mercato molto oligopolistico, con produttori di TDI e HDI che sono dell’ordine dell’unità.
- I solventi sono aumentati rapidamente: + 60% il glicole propilenico, +40%i solventi acetato, il solventi di acetato di etile+60%, molti altri tra il +25%e il 75% in tre mesi.
- Diversi comunicati di forza maggiore si sono susseguiti nelle ultime settimane: in particolare l’interruzione della produzione di n-butanolo ha provocato la mancanza di Butilacrilato e butilacetato. L’impatto sulle resine acriliche per prodotti all’acqua e a solvente è dell’ordine dll’8%.
- A causa dell’esplosione di polveri di BPA (BISFENOLO A) e di un incendio rispettivamente in Cina e Corea del Sud, le resine epossidiche sono aumentate del 52% in due mesi (vedi dati ISIS)
- Le resine poliesteri aumentano del 15-20% per l’aumento di Neopentilglicole, acido adipico e acido isoftalico.
- I solventi aromatici seguiranno l’andamento del petrolio, che oggi sembra in ascesa almeno fino a settembre.
- i trasporti a lungo raggio dall’estremo oriente hanno subito aumenti del 130%.
Nel frattempo sono state dichiarate altre “forze maggiori”, maleica e TMP sono difficilmente reperibili, solventi come ad esempio i chetoni subiscono quotazioni molto, molto variabili ma tendenzialmente verso l’alto e comunque sembrano fuori controllo.
I produttori di vernici hanno segnalato prontamente ai clienti la situazione cercando di mediare l’irregolarità degli aumenti delle varie sostanze con prezzi che consentano di coprire i costi aggiuntivi in questa prima parte dell’anno. E’ molto difficile in questa fase capire che cosa succederà nel medio lungo periodo: molto dipenderà dall’andamento dell’economia e quindi della pandemia Covid. Se i consumi dovessero ripartire in modo importante, si spera che alcuni aspetti chiaramente speculativi della attuale situazione possano rientrare.
Il nostro sistema informativo è adeguato a seguire nel dettaglio le posizioni di prodotti e clienti, quindi ci siamo attrezzati per chiedere prezzi adeguati senza penalizzare il nostro mercato di sbocco.
Insomma, speriamo che il vaccino calmi anche questa ulteriore instabilità.
– Ing. Andrea Moltrasio, CEO ICRO